oscarsabini
UN LABORATORIO PER PROGETTARE IDEE A MILANO E ROMA
Il Collage e l'Immaginario è un laboratorio per progettare idee che terrò il 24 ottobre a Milano allo Spazio BK e, il 14 - 15 novembre a Roma da Kalipè. Per spiegare meglio il concetto base dal quale sono partito, per programmare questo incontro, devo necessariamente fare riferimento alle varie riviste, e giornali che utilizzo nel mio lavoro di collagista.
Le riviste, sono un'ottima fonte di ricerca per chi lavora con il collage. C'è chi utilizza quelle d'epoca, chi invece - e io tra questi - quelle attuali, ma il punto della questione non è questo.
Sfogliare una rivista, per chi lavora con il collage, non è cosa semplice e banale e, trovare un metodo per ottimizzare le informazioni che si raccolgono per poi trasformarle in un'idea, in un progetto, diventa davvero necessario.
Le riviste, sono un'ottima fonte di ricerca per chi lavora con il collage. C'è chi utilizza quelle d'epoca, chi invece - e io tra questi - quelle attuali, ma il punto della questione non è questo.
Sfogliare una rivista, per chi lavora con il collage, non è cosa semplice e banale e, trovare un metodo per ottimizzare le informazioni che si raccolgono per poi trasformarle in un'idea, in un progetto, diventa davvero necessario.
Le riviste, a differenza delle fotografie o delle immagini singole, permettono di far vedere, con una certa continuità, attraverso l'alternarsi delle pagine, immagini che si integrano al testo; immagini pubblicitarie che in un colpo d'occhio evocano un sentimento, un concetto; colori, texture; caratteri tipografici; elementi che tra loro non hanno nessuna relazione…
Lo stesso gesto, dato dall'atto di sfogliarle, di per sé, è già parte integrante del lavoro.
Lo stesso gesto, dato dall'atto di sfogliarle, di per sé, è già parte integrante del lavoro.
Una delle cose che cerco di fare, quando sfoglio una rivista per cercare del materiale, è quella di pormi con un atteggiamento diverso da quello che solitamente si può avere sfogliando una rivista per leggerla. Quello che cerco di fare è di neutralizzare tutte le informazioni cercando di avere una visione più globale di quello che vedo: dettagli, singole lettere, forme, colori, texture, gesti e azioni delle persone fotografate…
In quel momento le notizie che vi sono riportate non hanno nessun significato e anche le forme dei testi, le spaziature, gli a capo…diventano elemento di ricerca.
Nei tre esempi che seguono, ho cercato di evidenziare alcune situazioni, tra quelle più frequenti che si creano mentre si sfoglia una rivista e che, durante il laboratorio, verranno approfondite e sviluppate, in quella che nel programma è definita la fase di ricerca.
Una delle situazioni in cui mi trovo spesso, mentre sfoglio una rivista, è proprio quella rappresentata nella foto qui a sinistra.
In questo caso la sovrapposizione di due pagine, dove alla prima manca la parte superiore, perché strappata, offrono un ottimo spunto per la creazione di un personaggio ad esempio.
Le due figure, quella strappata e quella integra, hanno un punto di connessione interessante che nella foto ho evidenziato con una freccia rossa.
Quel braccio e quel ciuffo di capelli danno una soluzione di continuità perfetta al punto da iniziare un lavoro di ricerca per articolare meglio quella connessione e per svilupparla.
Nell'esempio qui accanto invece ho evidenziato la porta. Quella porta, se ritagliata e isolata dal suo contesto, potrebbe diventare la porta di un armadio, di una casa...
Subito mi sollecita a pensare di cercare altri elementi che mi portino alla casa o all'armadio o, a quello che sto pensando di realizzare.
E poi se di armadio si tratta, cosa potrebbe contenere? E così via.
Anche in questo caso la porta è diventata il punto di partenza per immaginare qualcosa vedendone, di fatto, già un pezzo, proprio attraverso la figura che si ritrova nella rivista in maniera casuale.
L'ultimo esempio che segue, mi sembra interessante per parlare, invece, di come a volte un'intera pagina possa diventare la base su cui lavorare.
In questo caso abbiamo due pagine: un labirinto fatto di siepi e l'interno di una casa con una vecchia stufa.
Le due immagini associate cosa potrebbero avere in comune?
Avendo una situazione esterna e una interna, l'associazione che subito faccio è quella di creare una finestra come parte intermedia tra le due figure.
Gli esempi che ho riportato sono stati sintetizzati al massimo e, come potrete ben comprendere, fanno parte di una minima parte di possibilità che attraverso la personalità di ciascuno possono di gran lunga variare.
In tutti i casi che si presenteranno si tratta di fare, sempre, un lavoro di sintesi tra le varie informazioni per arrivare a individuare un pensiero, un concetto.
Useremo il collage per prendere appunti; così come quando viene in mente un'idea la si scrive, noi cercheremo di trasferirla su carta attraverso l'uso del collage. Il collage offre una possibilità in più, proprio perché permette di vedere e riconoscere subito, con una certa immediatezza, attraverso le immagini fotografate, quello che si sta costruendo, associando tra loro immagini che provengono da contesti diversi.
C'è una certa forza, in alcune immagini, quando queste sono costruite da più dettagli provenienti da ritagli di figure che tra loro non hanno alcuna relazione.
Una volta chiarito bene il concetto e l'idea sulla quale si intenderà lavorare, individueremo varie soluzioni per la realizzazione finale del proprio lavoro.
Questo significa che non necessariamente il progetto finale dovrà essere realizzato con la tecnica del collage.
Dal collage si potrà passare al segno della matita, della pittura o della tridimensionalità per la costruzione di un oggetto.
Per maggiori dettagli sul programma e gli orari del laboratorio di Milano cliccare qui
Per maggiori dettagli sul programma e gli orari del laboratorio di Roma cliccare qui
Qui invece una mia intervista in cui parlo del mio lavoro e dei laboratori che progetto.
PS: Grazie a Diletta e Chiara dello Spazio BK di Milano e, ad Alessia Tagliaventi di Kalipè a Roma, per il loro lavoro!
Una delle situazioni in cui mi trovo spesso, mentre sfoglio una rivista, è proprio quella rappresentata nella foto qui a sinistra.
In questo caso la sovrapposizione di due pagine, dove alla prima manca la parte superiore, perché strappata, offrono un ottimo spunto per la creazione di un personaggio ad esempio.
Le due figure, quella strappata e quella integra, hanno un punto di connessione interessante che nella foto ho evidenziato con una freccia rossa.
Quel braccio e quel ciuffo di capelli danno una soluzione di continuità perfetta al punto da iniziare un lavoro di ricerca per articolare meglio quella connessione e per svilupparla.
Nell'esempio qui accanto invece ho evidenziato la porta. Quella porta, se ritagliata e isolata dal suo contesto, potrebbe diventare la porta di un armadio, di una casa...
Subito mi sollecita a pensare di cercare altri elementi che mi portino alla casa o all'armadio o, a quello che sto pensando di realizzare.
E poi se di armadio si tratta, cosa potrebbe contenere? E così via.
Anche in questo caso la porta è diventata il punto di partenza per immaginare qualcosa vedendone, di fatto, già un pezzo, proprio attraverso la figura che si ritrova nella rivista in maniera casuale.
L'ultimo esempio che segue, mi sembra interessante per parlare, invece, di come a volte un'intera pagina possa diventare la base su cui lavorare.
In questo caso abbiamo due pagine: un labirinto fatto di siepi e l'interno di una casa con una vecchia stufa.
Le due immagini associate cosa potrebbero avere in comune?
Avendo una situazione esterna e una interna, l'associazione che subito faccio è quella di creare una finestra come parte intermedia tra le due figure.
Gli esempi che ho riportato sono stati sintetizzati al massimo e, come potrete ben comprendere, fanno parte di una minima parte di possibilità che attraverso la personalità di ciascuno possono di gran lunga variare.
In tutti i casi che si presenteranno si tratta di fare, sempre, un lavoro di sintesi tra le varie informazioni per arrivare a individuare un pensiero, un concetto.
Useremo il collage per prendere appunti; così come quando viene in mente un'idea la si scrive, noi cercheremo di trasferirla su carta attraverso l'uso del collage. Il collage offre una possibilità in più, proprio perché permette di vedere e riconoscere subito, con una certa immediatezza, attraverso le immagini fotografate, quello che si sta costruendo, associando tra loro immagini che provengono da contesti diversi.
C'è una certa forza, in alcune immagini, quando queste sono costruite da più dettagli provenienti da ritagli di figure che tra loro non hanno alcuna relazione.
Oscar Sabini, appunti |
Oscar Sabini, appunti per la costruzione dell'elefante, Paper Zoo, Thames & Hudson |
Oscar Sabini, Primo Giorno di Scuola, Logos |
Una volta chiarito bene il concetto e l'idea sulla quale si intenderà lavorare, individueremo varie soluzioni per la realizzazione finale del proprio lavoro.
Questo significa che non necessariamente il progetto finale dovrà essere realizzato con la tecnica del collage.
Dal collage si potrà passare al segno della matita, della pittura o della tridimensionalità per la costruzione di un oggetto.
Per maggiori dettagli sul programma e gli orari del laboratorio di Milano cliccare qui
Per maggiori dettagli sul programma e gli orari del laboratorio di Roma cliccare qui
Qui invece una mia intervista in cui parlo del mio lavoro e dei laboratori che progetto.
Oscar Sabini, appunti |
Oscar Sabini, Coccodrillo per la mostra Animali in Viaggio |
PS: Grazie a Diletta e Chiara dello Spazio BK di Milano e, ad Alessia Tagliaventi di Kalipè a Roma, per il loro lavoro!
AMEMI PIACE LEGGERE, Dicembre 2014
Sono stato invitato a illustrare la copertina del mensile Amemì piace leggere, curato da Mondadori Store e disponibile gratuitamente in tutte le librerie Mondadori.
Qui è possibile scaricare il PDF
DISEGNARE CON LA CARTA ALLA SCUOLA DEL FARE, NOVEMBRE 2014
O. Sabini, esempio di campionature colori di carta |
Disegnare con la carta è il titolo del mio
prossimo laboratorio creativo che terrò alla Scuola del Fare di Castelfranco
Veneto il 29 e il 30 novembre. In questo post cercherò di trattare, sinteticamente,
il programma che svolgerò, per permettere agli iscritti, o a chi sta pensando di
farlo, di orientarsi e di comprendere, più nel dettaglio, di cosa ci occuperemo. In queste occasioni prevale il mio lavoro di
educatore più che quello di illustratore, dove per me il senso di progettare un
laboratorio creativo sta proprio nello stabilire una relazione educativa con gli adulti
che lavorano con i bambini, interessati a confrontarsi e a ricercare nuove tecniche
per lavorare con loro, siano essi insegnanti, animatori, illustratori, genitori, appassionati…Sono sempre molto attento che nei miei laboratori
si crei un contesto di operatività artigianale più che artistica, convinto che, queste occasioni, abbiano la capacità di essere davvero risolutive nel far
sperimentare l’uso di materiali e colori a chi, il più delle volte, non ne ha
sempre l’occasione nella quotidianità di tutti i giorni, oppure, semplicemente,
vuole approfondire alcune tecniche, nell’ottica di una ricerca personale o
professionale. Come in tutti i laboratori che fino ad ora ho progettato, anche
in questo, il collage sarà l’argomento e il mezzo che ci permetterà di dialogare, nell'ottica di facilitare e realizzare un progetto, un’idea; ci tengo sempre ad esplicitare che il fine dei miei laboratori non è tanto quello di insegnare la tecnica in sé ma, bensì, quello di utilizzarla per poter
aprire nuove questioni e soprattutto per affrontare, senza timore, la paura da foglio bianco!
O. Sabini, esempio di accostamento cromatico di più ritagli di carta |
Ma andiamo per gradi: perché disegnare con la
carta? Utilizzo la tecnica del collage da sempre e, negli
anni, ho cercato di ammorbidire sempre di più le linee e il segno, che invece
normalmente il collage, soprattutto quello fotografico, tenderebbe ad
irrigidire. Sono passato, con lenta gradualità, da un lavoro molto preciso a un
lavoro che via via si va a perdere nelle linee di contorno e nella forma
stessa.
O. Sabini, esempio di elaborazione di una sagoma con bisturi |
Passare dall’uso della carta perfetta, che in
maniera maniacale sistemavo e riponevo nei cassetti, all’uso della carta stropicciata, rovinata, un po’ sfrangiata, a volte trovata anche casualmente in
giro per la strada, mi ha avvicinato sempre di più a un concetto del lavoro a
collage più sinuoso, disegnato appunto, in cui la sfumatura che lo strappo
della carta crea, soprattutto con alcuni colori, mi fa pensare al segno della matita
colorata sul foglio; da qui quindi l’idea del collage disegnato.
L’uso di alcuni strumenti come lame da bisturi o
punteruoli da incisione, completano il lavoro a livello di
texture, altro tema che nel collage disegnato è fondamentale se, si considera, quanto la carta si presta alla realizzazione di nuove texture. Quasi fosse la tramatura di un tessuto, la carta,
colorata, patinata, bianca, velina... acquista, se trattata nei dovuti modi, una
tramatura nuova, dove le forme sono a completare la struttura stessa di un
processo fatto di graffi, levigature, assemblaggi e di incollatura. Ed’è proprio questo che faremo nei due giorni alla
Scuola del Fare, cercando di capire, prima di arrivare a “disegnare con la
carta” come ci si deve attrezzare e organizzare per poterlo fare. Ordine, non solo materiale ma anche mentale! ecco da cosa
partiremo, considerato che se non si parte
dall’ordine qualcosa sfugge sempre via! :-)
O. Sabini, esempio di un sistema di archiviazione |
Lavorare con la carta, ritagli di immagini,
lettere…richiede anzi tutto un piccolo investimento a livello di tempo per
organizzare dei veri e propri archivi. In questo laboratorio impareremo quanto sia
fondamentale per il proprio lavoro saper riconoscere una forma di carta
strappata di piccole, medie o grandi dimensioni e trovare così, per ciascuna di
queste un posto; così come le matite colorate o i tubetti di colore hanno il
proprio posto nella loro scatola è importante che anche la carta, trovi quindi
una sua collocazione per poter essere, non solo utilizzata con dei tempi più rapidi ma, anche, per poterla scegliere a seconda dei suoi colori, texture, grammatura…
O. Sabini, esempio di creazione di una texture |
Creeremo insomma un archivio di strappi di carta e
per farlo seguiremo una regola: la carta dovrà essere strappata seguendo linee
arrotondate che inventeremo al momento. Ciò significa che non strapperemo la
carta come solitamente si fa quando si ha un foglio da buttare con i quattro
strappi incrociati e via, ma bensì iniziando, già in quella fase, a prestare
attenzione alla forma dello strappo che andremo a fare.
Un’altra regola, che ci daremo, sarà quella di
agire senza pensare. Ciò significa che l’eventuale immagine stampata sulla
carta, che andremo a strappare, non dovrà in alcun modo condizionare il nostro
segno, anche se, come vedremo nella fase finale del nostro lavoro questa regola
non varrà più! :-)
Una volta organizzati i propri archivi inizierà la fase della
composizione dove, a quel punto l’accostamento di alcune forme di carta
strappata messe insieme tra loro e incollate su una superficie piana, inizieranno
a sollecitarvi nell’individuare i primi personaggi, oggetti o forme inventate
sulle quali, infine, interverremo con carta vetrata, carta velina, lame,
punteruoli e, in alcuni casi, con colori, per arrivare il più vicino possibile
alla vostra idea che il più delle volte si sviluppa nella fase
dell’archiviazione degli strappi.
O. Sabini, esempio di una composizione a collage disegnato |
A conclusione di questa breve presentazione del programma, vanno
fatte alcune precisazioni: il laboratorio è rivolto a tutti e non è necessario saper disegnare o avere particolari
abilità artistiche.
L’obiettivo é quello di formare i
partecipanti ad acquisire alcune nozioni di base sull’uso del collage, per poter
poi mettere in pratica, con i bambini, questa tecnica, magari personalizzandola, dopo averla sperimentata direttamente, o semplicemente per trovare dei punti di partenza nella realizzazione di altri nuovi progetti.
Info:
Numero massimo di partecipanti, 20 persone
Durata del laboratorio, 8 ore,
Orari e giorni, sabato 29 novembre 15:00 - 19:00
domenica 30 novembre 09:00 - 13:00
Costo del laboratorio €. 95,00
Sede di svolgimento del laboratorio, Centro due Mulini, Castelfranco Veneto (TV)
Per iscrizioni:
compilare il modulo on line qui
Qui il programma completo della formazione 2014/2015 della Scuola del Fare
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